La Storia di Mamma Lucia

Dal 1943, a Cava de’ Tirreni, Lucia Pisapia Apicella, conosciuta come Mamma Lucia, si dedicò al recupero e alla sepoltura dei cadaveri di soldati dispersi di entrambi i fronti, offrendo degna sepoltura a 700 giovani. Durante la ritirata tedesca e i bombardamenti americani, la sua opera umanitaria iniziò nel silenzio e nell'oscurità, spinta dalla convinzione che l'umanità fosse la vera sconfitta della guerra. Nel 1945, la sua storia di misericordia divenne nota a livello nazionale e internazionale. Malgrado le difficoltà, tra cui il rifiuto iniziale degli alleati e dei becchini locali a causa dei pericoli delle mine e delle infezioni, Mamma Lucia continuò la sua missione, esumando anche i resti di soldati alleati, marocchini e polacchi, senza distinzione di divisa o nazionalità. La sua dedizione fu riconosciuta dalla stampa e dalle autorità. Ricevette una medaglia d’argento da Papa Pio XII, la Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca e l'onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. La sua storia fu celebrata da testate giornalistiche e radiodiffusione, e la città di Salerno la proclamò cittadina onoraria. Mamma Lucia morì nel 1982 a 95 anni, lasciando un'eredità di amore e compassione, ricordata anche dal Presidente Sandro Pertini come un esempio di valori fondamentali per l'umanità.